Una nuova ricerca condotta dal department of psycology of the bernard college negli USA ha utilizzato un test olfattivo per comprendere definitavemente se i cani hanno coscienza di loro stessi.
L’esperimento conferma l’ipotesi prpoposta dal prof Roberto Cazzolla Gatti del Biological Institute of the Tomsk State University, Russia (Cazzolla Gatti, R. (2016). Self-consciousness: beyond the looking-glass and what dogs found there. Ethology Ecology & Evolution, 28(2), 232-240.).
la dottoressa Alexandra Horowitz ha utilizzato un nuovo metodo proposto dal prof Cazzolla Sniff test of self-recognition (STSR) (anticipato nel libro “Self-consciousness: beyond the looking-glass and what dogs found there”) applicandolo a 36 cani domestici accompagnati dai loro proprietari.
La conferma importante quindi ci racconta che i cani distingono l’immagine olfattiva propria dalla stessa ma modificata aggiungendo un altro odore, per esempio.
L’esperimento iniziale viene così descritto dal professore: «Ho realizzato questa ricerca – ha spiegato il prof. Cazzolla Gatti – con un test effettuato sui 4 cani, tutti randagi cresciuti in semi-libertà. Ho raccolto campioni di urina di ciascun cane e li ho divisi e conservati in contenitori relativi a ognuno di essi. Successivamente ho sottoposto gli animali allo sniff test of self-recognition. Ho ripetuto il test 4 volte durante l’anno, all’inizio di ogni stagione. Questo test non è altro che una versione modificata del test dello specchio, effettuato per verificare l’olfatto, e non la vista, come il senso principale per determinare la consapevolezza di sé».
Questo nuovo modo di condurre «Ritengo – ha dichiarato il prof. Cazzolla Gatti – che, essendo i cani molto meno sensibili agli stimoli visivi rispetto a quanto, ad esempio, lo siano gli esseri umani e molte scimmie antropomorfe, è probabile che il fallimento di questa specie e di altre nel test dello specchio sia dovuto principalmente alla modalità sensoriale scelta dallo sperimentatore per testare la consapevolezza di sé e non, per forza, all’assenza di quest’ultima».
L’esperimento del professore coinvolgeva alcuni cani che a turno venivano lasciati in una stanza ove erano presenti dei campioni di urina, cronometrando il tempo che impiegavano ad annusarli. Tutti i cani impiegavano tempi maggiori ad annusare i campioni di urina degli altri cani e questo confermerebbe la consapevolezza che i cani avrebbero di conoscere esattamente il loro odore.
fonti :
https://www.sciencedaily.com/releases/2017/09/170905111355.htm
https://robertocazzollagatti.com/2015/11/23/anche-i-cani-hanno-una-coscienza/