Emozioni e contatto, ne parliamo con Cinzia Stefanini

Un altro modulo istruttori è finito, e la particolarità di questo corso è il dialogo incessante, i molteplici punti di vista e la qualità e quantità di informazioni che circolano.

Abbiamo la fortuna di assistere a lezioni di docenti che in modo generoso e puntuale condividono con noi, istruttori in formazione, le loro esperienze. Abbiamo pensato quindi di intervistarli chiedendo qualche piccola curiosità per condividerle con tutti.

Ecco quindi la chiacchierata con Cinzia Stefanini.

 

cinzia stefanini cani 6zampe

Ciao Cinzia, iniziamo con una domanda generica, se ti diciamo cane cosa ti viene in mente?

 

Famiglia.

 

Sono nata e cresciuta circondata da animali, quindi per me la famiglia è multispecie e non posso pensarla diversamente, soprattutto senza cani.

Il cane per me è un essere con pari dignità e diritti e mi rapporto con lui come con qualsiasi altro essere vivente.

Mi relaziono con lui quindi in modo paritario, per me è importante che lui possa esprimersi e scegliere, evidenziando  le sue preferenze.

La possibilità di espressione è ovviamente correlata sempre alla responsabilità e ad un dovere imprescindibile di tutela, sia a livello morale che etico, ma anche legale.

Per fare un esempio: il mio cane potrebbe voler rincorrere una pallina in strada, ma è mio dovere tutelare la sua incolumità e quella degli altri soggetti, orientando le sue necessità di gioco in modo più sicuro.

 

Penso anche che i cani non entrino nella nostra vita per caso.

Un antico detto indiano narra che se un animale attraversa la nostra strada c’è sempre un motivo, un significato ed è portatore di un insegnamento.

 

Quando un cane entra nella mia vita quindi, è un mio obiettivo che lui possa realizzarsi e contemporaneamente cerco di pormi in ascolto del suo messaggio.

L’animalità può rendere migliore l’umanità.

 

Uno dei temi che ci hai permesso di approfondire in queste giornate del corso istruttori è il contatto, vorremmo porti a tal proposito una domanda che spesso si legge anche sui social con varie risposte discordanti.

Quando il cane è in una situazione di paura devo toccarlo o fare finta che non esista, ignorando questa sua condizione?

 

È importante che un animale a disagio abbia un referente presente e che con un contatto gli dia sicurezza.

Stiamo parlando di un contatto non ansioso ovviamente, ma non credo sia utile far finta di niente, del resto nessuno di noi ama rimanere solo nella paura.

 

Un altro tema che abbiamo toccato sono le emozioni, quindi vorremmo chiederti:

Come riconoscere le emozioni del proprio cane?

 

I cani provano le nostre stesse emozioni ma le esprimono in modo diverso. Non possiamo fare sempre equivalenze con il loro modo di esprimere disagio, per esempio,  ed il nostro.

Nel caso in cui il cane esprimesse disagio, penso sia utile farsi accompagnare da professionisti del settore, che ci possono aiutare a interpretare meglio il comportamento del nostro amico per poi poterlo aiutare.

 

Se una persona ti chiedesse come rendere felice il suo cane?

Gli consiglierei di chiederlo al proprio cane, senza proiettare le proprie aspettative e desideri su di lui.

 

Un suggerimento pratico?

 

Passare più tempo con il proprio cane facendo delle belle esperienze nella natura e osservando le sue propensioni che non mancherà di esprimere.

 

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