La Puppy Class, iniziare con il piede giusto!

L’adozione di un cucciolo è un momento emozionante, che porterà nelle vostre case infiniti momenti di gioia grazie a un batuffolo peloso sempre pronto a giocare. 

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L’adozione del cucciolo è altresì l’inizio di un lungo viaggio che porta con sè molte responsabilità soprattutto educative.

Molte persone che decidono di vivere con il cane, abitano in città e per di più le ore che possono dedicare al cane non sono molte.

Dopo le quotidiane passeggiate nel verde al parco, necessarie per gratificare i bisogni primari (deiezioni, socializzazione, esplorazione etc..), se saremo in grado di educare il nostro cane permettendogli di integrarsi nel nostro contesto, potremo portarlo con noi in una moltitudine di situazioni. Così facendo, aumenteremo il tempo condiviso e le esperienze vissute insieme.

Per far questo però al nostro cucciolo verrà richiesta un’ottima socializzazione con cani, persone, e tutto ciò che si può incontrare quotidianamente in città. A tutto questo, vanno a sommarsi alle capacità che dovranno sviluppare tutti i membri della famiglia per aiutarlo a integrarsi correttamente. Da questa analisi nascono un corollario di accorgimenti e strumenti gestionali che ci hanno consentito di sviluppare il nostro percorso puppy. Riceverete molte informazioni fondamentali di cui tutti i  proprietari di cuccioli necessitano. Secondo il nostro approccio però, ogni cane è  un soggetto unico ed è  per questo che pur essendo un corso di gruppo troverete un educatore ogni 4 cani. Questo ci permette di lavorare in maniera approfondita in base anche alle esigenze del singolo. Frequentando la Puppy Class conoscerete il bisogni del cane, capirete come gestire il momento del pasto, la passeggiata,  vivrete esperienze di socializzazione con altri cani, vedremo come giocare in modo appropriato e molte altre cose.

In partenza ogni mese a Brescia Capriolo e Milano

PROSSIME DATE:

Brescia 4 febbraio 2017

a Capriolo 14 gennaio 2017

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L’olfatto del cane … non solo naso!

Il cane percepisce e fa esperienza del mondo che lo circonda principalmente attraverso il suo senso più sviluppato, che è l’olfatto, alla stregua di quello che noi umani facciamo con la vista.

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Pensiamo di arrivare in un nuovo ambiente, quello che probabilmente faremo noi, sarà dare un’occhiata generale per capire cosa ci circonda e poi piano piano studiare i dettagli. Quello che invece farà il nostro cane sarà mettere il naso a terra e iniziare a fare una mappatura minuziosa del territorio e di tutti gli oggetti ed è sicuramente un lavoro che gli richiede molto tempo !
Socializzare con l’ambiente non è però l’unica cosa che il cane sente il bisogno di fare attraverso il suo naso.
Pensiamo adesso di essere in passeggiata Fido si ferma per annusare una marcatura su un albero o su un muretto.
Facilmente sta utilizzando il suo paraolfatto per capire qualcosa di qualche cane che è passato di lì poco prima. Il sesso per esempio o lo stato di salute. Questo grazie al suo incredibile naso con 220 milioni di recettori olfattivi (contro i nostri 5 mila )e un cervello molto più specializzato del nostro nel processare e discriminare le informazioni che il suo potente strumento, il naso, è in grado di raccogliere. Oltre agli odori quindi è capace di percepire gli ormoni e le loro variazioni attraverso l’organo di jacobson.
Questa capacità sta suscitando grande interesse da parte dei ricercatori che grazie a cani minuziosamente addestrati, possono avvalersi degli stessi in ambito diagnostico, dello screening ontologico, per esempio (canine cancer detection )
È necessario specificare però che tanto è specializzato il naso in sé, in quanto strumento per far arrivare fisicamente molecole ai ricettori passando per l’epitelio, quanto nulla sarebbe se il cervello del cane non fosse altrettanto specializzato nella processazione di questi dati ( un’area deputata 40 volte più grande di quella presente nel cervello umano)

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Ed é proprio per queste caratteristiche che tutti i cani amano utilizzare il loro naso e potranno mostrarvi che sanno seguire piste da voi tracciate, oppure cercare oggetti di vostra proprietà in una porzione di terreno anche molto ampia.
Sono sempre attivi i nostri corsi di ricerca olfattiva per divertirti insieme al tuo cane sfruttando la sua dote più grande l’olfatto sia a Brescia che a Capriolo !

 

Pettorina o Collare

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Qual è la scelta migliore per portare il nostro amico peloso a passeggio? La risposta è sicuramente la PETTORINA.

Tuttavia ogni giorno mi trovo a confrontarmi con proprietari di cani poco esperti, molto esperti o  pseudo esperti che ritengono invece giusto l’uso del collare, o magari anche del collare a strozzo. Le basi della loro posizione sono praticamente sempre le stesse:

  • Il mio cane è muscoloso e grosso e il collare non lo sente nemmeno
  • Il mio cane è molto più “bello” da vedere con il collare, con la pettorina mi sembra una femminuccia
  • Il mio cane tira tantissimo con il collare…figurati con la pettorina
  • La pettorina  è scomoda.

La verità è che  il collare provoca molti danni al cane, soprattutto se il cane tira, e sono danni sia a livello fisico che  cognitivo-comportamentale  e problemi nella comunicazione.

Danni Fisici:

  • lesioni ai vasi sanguigni dell’occhio
  • danni a trachea ed esofago
  • gravi traumi alla colonna vertebrale
  • Svenimenti
  • paralisi temporanea delle zampe anteriori
  • paralisi del nervo laringeo
  • atassia, cioè perdita di coordinazione muscolare, degli arti posteriori

Danni a livello cognitivo e comportamentale

Se in passeggiata, con collare,  incontrate un cane e il vostro amico peloso si fionda alla massima velocità nella sua direzione, molto probabilmente la vostra reazione sarà di dare un bello strattone al guinzaglio cosi da bloccarlo e di conseguenza provocargli un forte dolore.

Sapete qual è la conseguenza? Che il vostro cane associerà la vista e l’incontro con gli altri cani al dolore, perciò a qualcosa di negativo e questo fatto può portare allo sviluppo di un’aggressività o ad una paura verso i suoi simili.

 Problemi di comunicazione con i suoi simili

I cani parlano e comunicano fra di loro, in modo molto educato. Annusare per terra,  girare la testa e distogliere lo sguardo sono importanti segnali calmanti utilizzati nella comunicazione tra cani: la pettorina lascia quindi il cane libero di comunicare mentre è al guinzaglio, cosa che non accade quando ha il collare . Se voi passeggiate con i vostri cani “appesi”  per il collo ad un guinzaglietto di 50 cm, li obbligherete invece a mantenere la testa molto alta ed una postura che nel loro gergo non è per niente gentile. Questo può renderli “vittime” di azzuffate perché agli occhi degli altri cani diventano minacciosi. E’ come se, per esempio,  qualcuno vi obbligasse a camminare in un centro commerciale con una spranga in mano…sicuramente nessuno si fermerà per fare quattro chiacchiere con voi e molto probabilmente la sicurezza vi sbatterà fuori dal centro in pochissimo tempo!

Quali pettorine scegliere?

Il modello migliore è quello che può essere adattato al fisico del cane, cioè regolabile in misura sia a livello del collo che del torace; deve essere dotato di una cinghia longitudinale superiore sulla schiena ed una inferiore, sul petto. Le versioni più comode hanno chiusure automatiche in modo da poterle indossare senza sollevare le zampe del cane. I modelli più utilizzati sono quelle ad H o quelle Norvegesi.

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Nei negozi ne esistono di vari tipologie,Un piccolo trucco per infilare l’anello al collo del cane: infilate la pettorina sul vostro polso, tenete un premio nella mano e mentre lo date al cane fate scorrere la pettorina dal vostro polso sul suo muso. Voilà, ora dovete solo allacciare due ganci automatici e siete pronti per la passeggiata!

Quale guinzaglio?

Il guinzaglio migliore è uno lungo almeno 3 metri, così da permettere una gestione più “comoda” durante la passeggiata.

Evitate però la tipologia “Flexi” perché abitua il cane a camminare con il guinzaglio sempre in tensione, in altre parole insegna al cane a tirare.

Pisti e la paura – I giochi di attivazione mentale – Parte 1

Ma perchè Pistilla abbaiava così insistentemente ad animali e persone? E perchè, se lasciata libera, si dirigeva alla massima velocità verso lo sconosciuto, con una cresta degna del Re Leone, ma senza mordere o attaccarlo, ma solo per farlo allontanare?

Sicuramente i motivi sono diversi, ma il principale era la paura “del mondo”, causata quasi sicuramente dal distacco precoce dalla madre.

Infatti Pisti all’età di  2 mesi era già stata spostata dalla fattoria dov’era nata, ad un negozio di animali, alla casa di una signora che l’aveva comprata e poi se n’era pentita, poi ad un canile ed infine a casa nostra!

Per affrontare questo problema abbiamo dovuto lavorare su più fronti:

  1. Migliorare le sue capacità intellettive e la fiducia in se stessa
  2. Desensibilizzazione e controcondizionamento verso l’incontro con gli estranei
  3. Socializzazione

Cominciamo dal primo punto. Per ottenere un miglioramento delle capacità intellettive e acquisire fiducia in se stessa abbiamo lavorato su:

  1. Giochi di attivazione mentale
  2. Clicker Coaching
  3. Educazione di base

Analizziamo per oggi i  giochi di attivazione mentale o di problem solving. Questi non sono altro che metodi per obbligare il cane a trovare un modo per risolvere un problema, che potrebbe essere semplicemente il dover mangiare un pezzo di wurstel nascosto sotto ad un bicchiere. Ne esistono di vari tipi, sia fai-da-te che da acquistare nei negozi.

Si comincia da giochi facili, come ad esempio il nascondere un pezzo di cibo sotto ad un bicchiere di plastica e poi complicare il tutto aggiungendo altri bicchieri, piatti o altri oggetti così che il cane debba sempre “sforzarsi” per trovare la soluzione. Ma attenzione…il cane deve sempre riuscire a “vincere”…altrimenti l’entusiasmo lascerà il posto alla noia e otterremo l’effetto opposto.

Poi si può passare a bottiglie di plastica, coni, scatole da impilare, e tutto ciò che la fantasia vi permette di fare.

Questa attività permetterà alla mente del cane di svilupparsi ed ampliare le “strade” da poter poi utilizzare nelle situazione di vita normale e accrescerà moltissimo la fiducia che ha in se stesso , perchè anche il cane si renderà conto di “essere capace” di risolvere i problemi che incontra

In questo video Pisti utilizza un gioco acquistato, di un livello di complessità già molto alto…ma anche lei all’inizio ha cominciato dal bicchiere

 

Com’è tutto cominciato…la storia di Pisti

Eccomi qui a scrivere il secondo post su Pistilla.

Voglio raccontarvi un po’ la sua storia , che ad un certo punto è diventata anche la mia.

Un bel giorno, all’inizio del 2010,  io e Marcella (la mia splendida compagna di vita) , nonostante avessimo già  un simpatico e arzillo meticcetto di tredici anni di nome Totò, decidemmo di aprire le porte di casa nostra ad un secondo cane. Così dopo qualche veloce ricerca sul Web, ci recammo  in un canile vicino a casa. Lì ci aspettava lei, un piccolo batuffolo di pelo rosso, tutta sporca che ballonzolava qua e là…è stato amore a prima vista!

Fu subito chiaro che Pisti  avesse un carattere  diffidente e timoroso, nonostante con noi fosse dolcissima e affettuosa.

Era diventato impossibile  portarla con noi in posti pubblici , perchè aveva comportamenti  “aggressivi”  non solo verso i suoi simili, ma anche nei confronti delle persone. Abbaiava insistentemente e se lasciata libera incombeva minacciosa verso il malcapitato. Ogni volta che avevamo ospiti in casa la situazione era la medesima, sia   nei confronti di amici  abituali  che conosceva, sia , ovviamente, verso persone sconosciute.

Speravamo fosse un problema passeggero, ma così non fu. Cominciavo  a sentirmi inadeguato e impreparato a gestire Pisti. La adoravo, sentivo di essere in simbiosi con lei, ma nello stesso tempo non sapevo come aiutarla nel risolvere questi problemi e questi comportamenti.

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Cominciai ad informarmi, leggendo e  cercando in Internet qualcosa che potesse essermi utile, ma niente sembrava essere la cosa giusta per lei. Un giorno comprai un libro “Dritto al cuore del tuo cane”, ma questa volta c’era qualcosa di diverso. Finalmente avevo trovato quello che cercavo. Non si parlava di collari a strozzo e punizioni, ma di rinforzo positivo, di relazione uomo e cane e di come sviluppare le sue capacità cognitive .

Per mia fortuna questi metodi erano insegnati in “Think Dog”, una scuola di educazione cinofila non lontano da casa nostra. Era la fine del 2011 e frequentai il  primo modulo del corso per diventare Operatore Cinofilo.

Il corso non deluse le mie aspettative; infatti tornavo da ogni modulo  con nuove conoscenze e idee  che, applicate a Pisti, cominciavano a dare i primi risulati positivi.

Sono passati quasi 2 anni da quel giorno e oggi sto frequentando il corso per educatore cinofilo.  Nel frattempo, Domenica scorsa io e Pisti abbiamo superato l’esame di Operatore Cinofilo.

In questo esame, oltre a varie altre prove , abbiamo  dovuto “passeggiare” ,insieme ad altre quindici persone con rispettivi cani, in uno spazio limitato e recintato . Ce l’abbiamo fatta e Pisti è stata bravissima.Lei che una volta cominciava ad abbaiare quando incontrava cani anche a  30 metri di distanza, non ha fatto nemmeno un piccolo buff!!!Che dire…sono proprio contento!

Nel prossimo post vi racconterò qual è stato il percorso, le attività e i giochi che abbiamo fatto io e Pisti per  arrivare fino a qui…e di strada ce n’è ancora molta da fare!