Il guinzaglio di 3 mt

GDG15_300Perché dovremmo usare un guinzaglio di 3 metri per portare il nostro cane a fare una passeggiata?

I motivi sono molti, ma prima di spiegarli dobbiamo fare un’altra domanda….perchè portiamo il cane in passeggiata?

Innanzitutto lo portiamo per rilassarci insieme,  passeggiare , giocare, sgranchire un po’ le zampe, incontrare animali, persone e luoghi diversi…in altre parole “fare esperienza”.  Noi umani , durante la passeggiata, siamo liberi di GUARDARE E OSSERVARE un paesaggio, FERMARCI a fare 2 chiacchiere se incontriamo un amico o un conoscente, sederci su un sasso a goderci l’aria fresca e il profumo della campagna o dell’erba appena tagliata.

Il nostro amico peloso DEVE avere la possibilità di fare le stesse cose, ma lui usa il naso invece che gli occhi. Perciò deve essere libero di annusare , fermarsi in un particolare punto per “osservare” tutti gli odori presenti e capire chi è passato di lì prima di lui. Se incontra altri cani DEVE poter socializzare nel modo corretto, e perciò avere la possibilità di muoversi liberamente. La sua andatura non è come la nostra , perciò col guinzaglio lungo, può precedervi, fermarsi ad annusare, lasciarvi andare per un po’ e poi raggiungervi.

Capite che tutto questo non può farlo se è “legato” al proprietario da un guinzaglietto di 1 metro.

Ecco spiegato i motivi per cui è importante l’uso del guinzaglio lungo in passeggiata.

Alcune persone mi dicono che così facendo il loro cane non impara ad andare al passo, ma attenzione, per un cane ,una passeggiata “al passo”  non è una passeggiata dove poter divertirsi e rilassarsi, ma un puro e semplice esercizio che richiede concentrazione e impegno.  Sono 2 cose completamente diverse.
Si può insegnare tranquillamente al cane ad andare “al passo”, ma solo per svolgere attività insieme , in contesti precisi e limitati nel tempo, non di certo per passeggiare.

Il guinzaglio di 3 mt non è reperibile in qualsiasi negozio. Io ho cominciato comprando una lunghina da 5 mt, che trovate dovunque, e tagliandone una parte. Costa poco ed è molto funzionale, anche se non avendo la maniglia è necessario fare un paio di nodi così da evitare che scivoli dalle mani.

Se invece volete acquistare guinzagli pronti, ecco 3 negozi on-line molto forniti:

  • www.perroslife.com/
  • www.haqihana.com/
  • http://k9-shop.com/

Pettorina o Collare

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Qual è la scelta migliore per portare il nostro amico peloso a passeggio? La risposta è sicuramente la PETTORINA.

Tuttavia ogni giorno mi trovo a confrontarmi con proprietari di cani poco esperti, molto esperti o  pseudo esperti che ritengono invece giusto l’uso del collare, o magari anche del collare a strozzo. Le basi della loro posizione sono praticamente sempre le stesse:

  • Il mio cane è muscoloso e grosso e il collare non lo sente nemmeno
  • Il mio cane è molto più “bello” da vedere con il collare, con la pettorina mi sembra una femminuccia
  • Il mio cane tira tantissimo con il collare…figurati con la pettorina
  • La pettorina  è scomoda.

La verità è che  il collare provoca molti danni al cane, soprattutto se il cane tira, e sono danni sia a livello fisico che  cognitivo-comportamentale  e problemi nella comunicazione.

Danni Fisici:

  • lesioni ai vasi sanguigni dell’occhio
  • danni a trachea ed esofago
  • gravi traumi alla colonna vertebrale
  • Svenimenti
  • paralisi temporanea delle zampe anteriori
  • paralisi del nervo laringeo
  • atassia, cioè perdita di coordinazione muscolare, degli arti posteriori

Danni a livello cognitivo e comportamentale

Se in passeggiata, con collare,  incontrate un cane e il vostro amico peloso si fionda alla massima velocità nella sua direzione, molto probabilmente la vostra reazione sarà di dare un bello strattone al guinzaglio cosi da bloccarlo e di conseguenza provocargli un forte dolore.

Sapete qual è la conseguenza? Che il vostro cane associerà la vista e l’incontro con gli altri cani al dolore, perciò a qualcosa di negativo e questo fatto può portare allo sviluppo di un’aggressività o ad una paura verso i suoi simili.

 Problemi di comunicazione con i suoi simili

I cani parlano e comunicano fra di loro, in modo molto educato. Annusare per terra,  girare la testa e distogliere lo sguardo sono importanti segnali calmanti utilizzati nella comunicazione tra cani: la pettorina lascia quindi il cane libero di comunicare mentre è al guinzaglio, cosa che non accade quando ha il collare . Se voi passeggiate con i vostri cani “appesi”  per il collo ad un guinzaglietto di 50 cm, li obbligherete invece a mantenere la testa molto alta ed una postura che nel loro gergo non è per niente gentile. Questo può renderli “vittime” di azzuffate perché agli occhi degli altri cani diventano minacciosi. E’ come se, per esempio,  qualcuno vi obbligasse a camminare in un centro commerciale con una spranga in mano…sicuramente nessuno si fermerà per fare quattro chiacchiere con voi e molto probabilmente la sicurezza vi sbatterà fuori dal centro in pochissimo tempo!

Quali pettorine scegliere?

Il modello migliore è quello che può essere adattato al fisico del cane, cioè regolabile in misura sia a livello del collo che del torace; deve essere dotato di una cinghia longitudinale superiore sulla schiena ed una inferiore, sul petto. Le versioni più comode hanno chiusure automatiche in modo da poterle indossare senza sollevare le zampe del cane. I modelli più utilizzati sono quelle ad H o quelle Norvegesi.

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Nei negozi ne esistono di vari tipologie,Un piccolo trucco per infilare l’anello al collo del cane: infilate la pettorina sul vostro polso, tenete un premio nella mano e mentre lo date al cane fate scorrere la pettorina dal vostro polso sul suo muso. Voilà, ora dovete solo allacciare due ganci automatici e siete pronti per la passeggiata!

Quale guinzaglio?

Il guinzaglio migliore è uno lungo almeno 3 metri, così da permettere una gestione più “comoda” durante la passeggiata.

Evitate però la tipologia “Flexi” perché abitua il cane a camminare con il guinzaglio sempre in tensione, in altre parole insegna al cane a tirare.

Pisti e la paura – I giochi di attivazione mentale – Parte 1

Ma perchè Pistilla abbaiava così insistentemente ad animali e persone? E perchè, se lasciata libera, si dirigeva alla massima velocità verso lo sconosciuto, con una cresta degna del Re Leone, ma senza mordere o attaccarlo, ma solo per farlo allontanare?

Sicuramente i motivi sono diversi, ma il principale era la paura “del mondo”, causata quasi sicuramente dal distacco precoce dalla madre.

Infatti Pisti all’età di  2 mesi era già stata spostata dalla fattoria dov’era nata, ad un negozio di animali, alla casa di una signora che l’aveva comprata e poi se n’era pentita, poi ad un canile ed infine a casa nostra!

Per affrontare questo problema abbiamo dovuto lavorare su più fronti:

  1. Migliorare le sue capacità intellettive e la fiducia in se stessa
  2. Desensibilizzazione e controcondizionamento verso l’incontro con gli estranei
  3. Socializzazione

Cominciamo dal primo punto. Per ottenere un miglioramento delle capacità intellettive e acquisire fiducia in se stessa abbiamo lavorato su:

  1. Giochi di attivazione mentale
  2. Clicker Coaching
  3. Educazione di base

Analizziamo per oggi i  giochi di attivazione mentale o di problem solving. Questi non sono altro che metodi per obbligare il cane a trovare un modo per risolvere un problema, che potrebbe essere semplicemente il dover mangiare un pezzo di wurstel nascosto sotto ad un bicchiere. Ne esistono di vari tipi, sia fai-da-te che da acquistare nei negozi.

Si comincia da giochi facili, come ad esempio il nascondere un pezzo di cibo sotto ad un bicchiere di plastica e poi complicare il tutto aggiungendo altri bicchieri, piatti o altri oggetti così che il cane debba sempre “sforzarsi” per trovare la soluzione. Ma attenzione…il cane deve sempre riuscire a “vincere”…altrimenti l’entusiasmo lascerà il posto alla noia e otterremo l’effetto opposto.

Poi si può passare a bottiglie di plastica, coni, scatole da impilare, e tutto ciò che la fantasia vi permette di fare.

Questa attività permetterà alla mente del cane di svilupparsi ed ampliare le “strade” da poter poi utilizzare nelle situazione di vita normale e accrescerà moltissimo la fiducia che ha in se stesso , perchè anche il cane si renderà conto di “essere capace” di risolvere i problemi che incontra

In questo video Pisti utilizza un gioco acquistato, di un livello di complessità già molto alto…ma anche lei all’inizio ha cominciato dal bicchiere

 

Com’è tutto cominciato…la storia di Pisti

Eccomi qui a scrivere il secondo post su Pistilla.

Voglio raccontarvi un po’ la sua storia , che ad un certo punto è diventata anche la mia.

Un bel giorno, all’inizio del 2010,  io e Marcella (la mia splendida compagna di vita) , nonostante avessimo già  un simpatico e arzillo meticcetto di tredici anni di nome Totò, decidemmo di aprire le porte di casa nostra ad un secondo cane. Così dopo qualche veloce ricerca sul Web, ci recammo  in un canile vicino a casa. Lì ci aspettava lei, un piccolo batuffolo di pelo rosso, tutta sporca che ballonzolava qua e là…è stato amore a prima vista!

Fu subito chiaro che Pisti  avesse un carattere  diffidente e timoroso, nonostante con noi fosse dolcissima e affettuosa.

Era diventato impossibile  portarla con noi in posti pubblici , perchè aveva comportamenti  “aggressivi”  non solo verso i suoi simili, ma anche nei confronti delle persone. Abbaiava insistentemente e se lasciata libera incombeva minacciosa verso il malcapitato. Ogni volta che avevamo ospiti in casa la situazione era la medesima, sia   nei confronti di amici  abituali  che conosceva, sia , ovviamente, verso persone sconosciute.

Speravamo fosse un problema passeggero, ma così non fu. Cominciavo  a sentirmi inadeguato e impreparato a gestire Pisti. La adoravo, sentivo di essere in simbiosi con lei, ma nello stesso tempo non sapevo come aiutarla nel risolvere questi problemi e questi comportamenti.

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Cominciai ad informarmi, leggendo e  cercando in Internet qualcosa che potesse essermi utile, ma niente sembrava essere la cosa giusta per lei. Un giorno comprai un libro “Dritto al cuore del tuo cane”, ma questa volta c’era qualcosa di diverso. Finalmente avevo trovato quello che cercavo. Non si parlava di collari a strozzo e punizioni, ma di rinforzo positivo, di relazione uomo e cane e di come sviluppare le sue capacità cognitive .

Per mia fortuna questi metodi erano insegnati in “Think Dog”, una scuola di educazione cinofila non lontano da casa nostra. Era la fine del 2011 e frequentai il  primo modulo del corso per diventare Operatore Cinofilo.

Il corso non deluse le mie aspettative; infatti tornavo da ogni modulo  con nuove conoscenze e idee  che, applicate a Pisti, cominciavano a dare i primi risulati positivi.

Sono passati quasi 2 anni da quel giorno e oggi sto frequentando il corso per educatore cinofilo.  Nel frattempo, Domenica scorsa io e Pisti abbiamo superato l’esame di Operatore Cinofilo.

In questo esame, oltre a varie altre prove , abbiamo  dovuto “passeggiare” ,insieme ad altre quindici persone con rispettivi cani, in uno spazio limitato e recintato . Ce l’abbiamo fatta e Pisti è stata bravissima.Lei che una volta cominciava ad abbaiare quando incontrava cani anche a  30 metri di distanza, non ha fatto nemmeno un piccolo buff!!!Che dire…sono proprio contento!

Nel prossimo post vi racconterò qual è stato il percorso, le attività e i giochi che abbiamo fatto io e Pisti per  arrivare fino a qui…e di strada ce n’è ancora molta da fare!